Questa è una storia
strana,raccapricciante, fatta di silenzi e misteri; morti ammazzati e
tumori.
Una di quelle storie che solo in
Italia possono avvenire. Una di quelle storie che a raccontarle
rischi la pelle o di esser deriso come complottaro.
Vi sto narrando la storia della
Miniera di zolfo Cozzo-Disi, situata tra i comuni di Casteltermini e
Campofranco , in provincia di Caltanissetta .
Un tempo questa miniera era la
più grande del mondo e tra le più produttive. Nel 1988 venne chiusa con un decreto del Presidente della Regione
Siciliana e manutenuta fino al 1992. Dal '92 in poi però calò il
silenzio e l'ombra.
Questa silenzio coincide , sia
nelle modalità che nelle tempistiche , con la chiusura della miniera
di kainite di Pasquasia. Le due miniere sono indissolubilmente legate
per motivi economico-produttivi. Infatti la kainite ed i sali
potassici estratti a Pasquasia venivano trasportati presso lo
stabilimento della Cozzo-Disi (Montecatini) per essere lavorato e poi
venduto sui mercati internazionali. Chiusa la miniera di Pasquasia ,
tutto si fermò. La fabbrica della Montecatini chiuse i battenti, con
grave danno economico per tutta la regione.
La cosa che stranizzò tutti fu
la repentinità con la quale furono chiuse. I lavoratori, quando
chiesero lumi e spiegazioni si sentirono rispondere che “la miniera
non è più produttiva”.
“Ma
come”- continuano a sostenere tutti gli ex lavoratori- “la
miniera lavorava a pieno regime e in fabbrica erano da poco arrivati nuovi macchinari dalla Germania e dal Canada. Non è vero
che non si produceva più nulla.”
In effetti è tutto molto
strano, visto anche quanto si è scoperto su Pasquasia (non mi
dilungo molto, perché su questa storia si è scritto e detto
tantissimo).
Cosa ha fatto crescere i
sospetti in maniera esponenziale?
Tre stranissimi avvenimenti
susseguitisi a breve distanza di tempo nella seconda metà degli anni '90
- Nell'inverno del 1997 ci fu un periodo di forti piogge torrenziali che causarono la piena del fiume Platani. Questo fiume scorre tra le province di Palermo, Agrigento e Caltanissetta. Con la piena il fiume entrò dentro le grotte di miniere disseminate lungo il suo corso. Quando l'acqua cominciò ad uscire e ritirarsi da una di queste grotte (nei pressi del Comune di Acquaviva Platani) tutti gli alberi di eucaliptus subirono uno strano e rapidissimo fenomeno di essiccamento. Le autorità locali spiegarono il fenomeno indicando come causa dell'essiccamento la fuoriuscita di sale e zolfo. Gli anziani, abituati a vedere la piena del fiume infilarsi dentro le caverne dissero e dicono tutt'ora che “il sale e lo zolfo non hanno mai fatto questo scempio)
- Nell'inverno del 1998, il bacino artificiale adiacente alla miniera Cozzo-Disi e alla fabbrica della Montecatini, è stato protagonista di un altro strano fenomeno: i pesci che vivevano nella sua acqua risalirono in superficie morti, alcuni presentando colori diversi dal normale colore della specie in esame (si trattava di carpe per lo più ed anguille) . Lo stesso avvenne in un lungo tratto del Platani, che confluiva all'interno del bacino.
- Strani movimenti di camion e posti di blocco durante alcune notti. Qualcuno dice di essere stato fermato da uomini in tuta bianca (tuta che si vede nei film durante catastrofi nucleari o batteriologiche...queste le testimonianze) che intimavano di ritornare indietro. Alcuni ex appartenenti alle forze dell'ordine dicono di aver fermato, ad un posto di blocco, camion sospetti e di essere stati chiamati da alti papaveri tramite radio con l'ordine di lasciarli andare ( questa notizia la verificherò personalmente a breve). Un agricoltore che possiede un campo coltivato a grano nei pressi della miniera afferma di aver trovato più volte strani oggetti (parla di ampolle di un metro e mezzo di lunghezza contenente mercurio) o resti di farmaci scaduti utilizzati per la chemioterapia.
Tutte queste stranezze, unite
alla crescita esponenziale di tumori di ogni tipo tra la popolazione
,soprattutto giovane under 40, con forme di tumori o cancri
aggressivi hanno rafforzato i dubbi e le certezze di chi grida al
complotto.
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L'area cerchiata in rosso è dove si trovano miniera e fabbrica dismessa |
Ora si dirà: “Embè, dove
sono le prove?”. Giusto , domanda legittima. Ma la ricerca delle
prove non è affatto facile, anzi. Credo sia impossibile trovare le
prove di questo fattaccio. Se cerchiamo la pistola fumante possiamo
attendere per l'eternità senza avere nessun risultato.
Però è possibile leggere fra
le righe degli indizi. Insomma, un' area a bassissimo sviluppo
industriale, quasi nullo, ha una incidenza tumorale più alta di
tutta la Sicilia. Solo per alcune tipologie di tumori , legati allo
smog ed alle emissioni inquinanti, troviamo un'incidenza tumorale inferiore alle aeree di Gela
e Priolo-Gargallo-Melilli dove sono presenti due importanti
raffinerie. Per il resto la zona del “Vallone” è la peggiore in
quanto a incidenza tumorale.
La situazione è grave,
gravissima. La popolazione si sta riducendo a ritmi serrati, tra
partenze per il Nord in cerca di lavoro e morti di tumore. E tutto
questo nel silenzio più totale della politica e della magistratura,
con quest'ultima impegnata nella sua battaglia Internazionalista a
favore della globalizzazione (vedi Procuratore Patronaggio vs
Salvini).
Sapete, viene il sospetto che si
voglia far morire di proposito la popolazione locale, un po' con la
mancanza di lavoro, un po' di cancro e un po' con un servizio
sanitario pessimo (da circa 6 anni vengono sistematicamente chiusi
interi reparti all'ospedale di Mussomeli).
Che ci sia sotto qualcosa di
losco? Ad essere complottisti uno si ricorda di immense piogge
torrenziali in periodi dell'anno in cui il sole spaccherebbe le
pietre; con queste piogge , ad esempio c'è stato un crollo nella
raccolta del grano.
I dubbi rimangono, il mistero
purtroppo si infittisce e a noi non resta altro da fare che morire.
Perché questo, come dice Fabri
Fibra in una sua famosissima canzone, è il Paese delle mezze verità.
P.S. Ah quasi dimenticavo, un
paio d'anni fa fu scoperto nei pressi del territorio di Cammarata
(AG) a pochi km dalla miniera di Cozzo-Disi un enorme giacimento di
petrolio, forse il più grande fin'ora mai scoperto in Europa. Fu
scoperto, analizzato e poi richiuso. Chissà, magari vogliono fare di
questa parte di Sicilia il più grande pozzo di petrolio del mondo.