martedì 25 settembre 2018

IL PAESE DELLE MEZZE VERITA'




Questa è una storia strana,raccapricciante, fatta di silenzi e misteri; morti ammazzati e tumori.
Una di quelle storie che solo in Italia possono avvenire. Una di quelle storie che a raccontarle rischi la pelle o di esser deriso come complottaro.
Vi sto narrando la storia della Miniera di zolfo Cozzo-Disi, situata tra i comuni di Casteltermini e Campofranco , in provincia di Caltanissetta .
Un tempo questa miniera era la più grande del mondo e tra le più produttive. Nel 1988 venne chiusa con un decreto del Presidente della Regione Siciliana e manutenuta fino al 1992. Dal '92 in poi però calò il silenzio e l'ombra.
Questa silenzio coincide , sia nelle modalità che nelle tempistiche , con la chiusura della miniera di kainite di Pasquasia. Le due miniere sono indissolubilmente legate per motivi economico-produttivi. Infatti la kainite ed i sali potassici estratti a Pasquasia venivano trasportati presso lo stabilimento della Cozzo-Disi (Montecatini) per essere lavorato e poi venduto sui mercati internazionali. Chiusa la miniera di Pasquasia , tutto si fermò. La fabbrica della Montecatini chiuse i battenti, con grave danno economico per tutta la regione.
La cosa che stranizzò tutti fu la repentinità con la quale furono chiuse. I lavoratori, quando chiesero lumi e spiegazioni si sentirono rispondere che “la miniera non è più produttiva”.
Ma come”- continuano a sostenere tutti gli ex lavoratori- “la miniera lavorava a pieno regime e in fabbrica erano da poco arrivati nuovi macchinari dalla Germania e dal Canada. Non è vero che non si produceva più nulla.”
In effetti è tutto molto strano, visto anche quanto si è scoperto su Pasquasia (non mi dilungo molto, perché su questa storia si è scritto e detto tantissimo).









Cosa ha fatto crescere i sospetti in maniera esponenziale?
Tre stranissimi avvenimenti susseguitisi a breve distanza di tempo nella seconda metà degli anni '90
  1. Nell'inverno del 1997 ci fu un periodo di forti piogge torrenziali che causarono la piena del fiume Platani. Questo fiume scorre tra le province di Palermo, Agrigento e Caltanissetta. Con la piena il fiume entrò dentro le grotte di miniere disseminate lungo il suo corso. Quando l'acqua cominciò ad uscire e ritirarsi da una di queste grotte (nei pressi del Comune di Acquaviva Platani) tutti gli alberi di eucaliptus subirono uno strano e rapidissimo fenomeno di essiccamento. Le autorità locali spiegarono il fenomeno indicando come causa dell'essiccamento la fuoriuscita di sale e zolfo. Gli anziani, abituati a vedere la piena del fiume infilarsi dentro le caverne dissero e dicono tutt'ora che “il sale e lo zolfo non hanno mai fatto questo scempio)
  2. Nell'inverno del 1998, il bacino artificiale adiacente alla miniera Cozzo-Disi e alla fabbrica della Montecatini, è stato protagonista di un altro strano fenomeno: i pesci che vivevano nella sua acqua risalirono in superficie morti, alcuni presentando colori diversi dal normale colore della specie in esame (si trattava di carpe per lo più ed anguille) . Lo stesso avvenne in un lungo tratto del Platani, che confluiva all'interno del bacino.
  3. Strani movimenti di camion e posti di blocco durante alcune notti. Qualcuno dice di essere stato fermato da uomini in tuta bianca (tuta che si vede nei film durante catastrofi nucleari o batteriologiche...queste le testimonianze) che intimavano di ritornare indietro. Alcuni ex appartenenti alle forze dell'ordine dicono di aver fermato, ad un posto di blocco, camion sospetti e di essere stati chiamati da alti papaveri tramite radio con l'ordine di lasciarli andare ( questa notizia la verificherò personalmente a breve). Un agricoltore che possiede un campo coltivato a grano nei pressi della miniera afferma di aver trovato più volte strani oggetti (parla di ampolle di un metro e mezzo di lunghezza contenente mercurio) o resti di farmaci scaduti utilizzati per la chemioterapia.
Tutte queste stranezze, unite alla crescita esponenziale di tumori di ogni tipo tra la popolazione ,soprattutto giovane under 40, con forme di tumori o cancri aggressivi hanno rafforzato i dubbi e le certezze di chi grida al complotto.
L'area cerchiata in rosso è dove si trovano miniera e fabbrica dismessa

Ora si dirà: “Embè, dove sono le prove?”. Giusto , domanda legittima. Ma la ricerca delle prove non è affatto facile, anzi. Credo sia impossibile trovare le prove di questo fattaccio. Se cerchiamo la pistola fumante possiamo attendere per l'eternità senza avere nessun risultato.
Però è possibile leggere fra le righe degli indizi. Insomma, un' area a bassissimo sviluppo industriale, quasi nullo, ha una incidenza tumorale più alta di tutta la Sicilia. Solo per alcune tipologie di tumori , legati allo smog ed alle emissioni inquinanti, troviamo un'incidenza tumorale inferiore alle aeree di Gela e Priolo-Gargallo-Melilli dove sono presenti due importanti raffinerie. Per il resto la zona del “Vallone” è la peggiore in quanto a incidenza tumorale.
La situazione è grave, gravissima. La popolazione si sta riducendo a ritmi serrati, tra partenze per il Nord in cerca di lavoro e morti di tumore. E tutto questo nel silenzio più totale della politica e della magistratura, con quest'ultima impegnata nella sua battaglia Internazionalista a favore della globalizzazione (vedi Procuratore Patronaggio vs Salvini).
Sapete, viene il sospetto che si voglia far morire di proposito la popolazione locale, un po' con la mancanza di lavoro, un po' di cancro e un po' con un servizio sanitario pessimo (da circa 6 anni vengono sistematicamente chiusi interi reparti all'ospedale di Mussomeli).
Che ci sia sotto qualcosa di losco? Ad essere complottisti uno si ricorda di immense piogge torrenziali in periodi dell'anno in cui il sole spaccherebbe le pietre; con queste piogge , ad esempio c'è stato un crollo nella raccolta del grano.
I dubbi rimangono, il mistero purtroppo si infittisce e a noi non resta altro da fare che morire.
Perché questo, come dice Fabri Fibra in una sua famosissima canzone, è il Paese delle mezze verità.

P.S. Ah quasi dimenticavo, un paio d'anni fa fu scoperto nei pressi del territorio di Cammarata (AG) a pochi km dalla miniera di Cozzo-Disi un enorme giacimento di petrolio, forse il più grande fin'ora mai scoperto in Europa. Fu scoperto, analizzato e poi richiuso. Chissà, magari vogliono fare di questa parte di Sicilia il più grande pozzo di petrolio del mondo.